Francesca Mazzagatti
Dal 1/05/2025 al 30/05/2025
Durante il periodo di residenza, Francesca Mazzagatti ha rivolto la propria attenzione al sentimento popolare di devozione e alle forme rituali e simboliche che caratterizzano le comunità del territorio paolano. Attraverso un’indagine pittorica centrata sull’iconografia locale e sulla dimensione collettiva del culto, l’artista ha realizzato una serie di grandi dipinti a olio che reinterpretano in chiave personale e visionaria l’immaginario festivo, i gesti condivisi, i volti e le atmosfere delle celebrazioni di paese.
La sua ricerca si muove lungo una linea sottile tra osservazione e trasformazione, restituendo un universo carico di tensione affettiva, in cui la tradizione popolare viene trascesa per diventare racconto corale e stratificato. Le immagini emergono come apparizioni sospese, dense di ironia e memoria, in un equilibrio costante tra il reale e il simbolico.
Paola, Italia -
Osservatoriomaree










Francesca Mazzagatti
Francesca Mazzagatti (Cosenza, 1997) è un’artista calabrese di origini arbëreshë. Dopo una prima formazione in graphic design, si dedica completamente alle arti visive, concentrandosi in particolare sulla pittura a olio, tecnica che diventa il fulcro della sua pratica artistica insieme all’utilizzo di tecniche a secco e strumenti digitali. Ha collaborato con associazioni culturali e realtà private per la realizzazione di progetti artistici e laboratori. Attualmente fa parte del corpo docente di ovo – Officina Visuale Orizzontale, scuola libera di arti visive, dove conduce il corso di pittura acrilica e illustrazione per ragazzi. Nel 2024 è finalista del Combat Prize.
La ricerca pittorica di Francesca Mazzagatti si concentra sulla rappresentazione della quotidianità contemporanea attraverso uno sguardo ironico e visionario. Le sue opere, realizzate prevalentemente a olio su tela, sono abitate da figure ibride e simboliche, in bilico tra realtà e immaginario folklorico. Animali, corpi e oggetti dialogano in composizioni sospese, dove il confine tra intimità e allegoria si fa poroso. Con uno stile che interroga la nozione tradizionale di bellezza, Mazzagatti costruisce narrazioni aperte, capaci di evocare significati molteplici e ambigui.
