- Noemi Balata
- Aprile 3, 2025
L'occhio digitale
L'arte contemporanea tra censura e conformismo nell'era dei social network
Nell’era digitale, la rappresentazione del corpo nell’arte contemporanea si scontra con nuove forme di censura algoritmica, in cui la distinzione tra espressione artistica e contenuto inappropriato viene demandata a sistemi automatizzati.
Questi meccanismi, applicati sommariamente dalle piattaforme digitali, impongono criteri di visibilità che spesso penalizzano la complessità semantica dell’opera, riducendola a un semplice oggetto di regolamentazione.
Sui social network, in particolare, la rigidità di queste restrizioni genera paradossi visivi e concettuali: immagini che nelle istituzioni artistiche sono riconosciute come espressioni culturali, vengono oscurate o rimosse nel contesto digitale, rivelando la fragilità del confine tra protezione dei contenuti e limitazione della libertà artistica.
In questo scenario, l’opera Lo mas importante interroga i codici della percezione ed evidenzia le contraddizioni di un controllo censorio che oscilla tra moralismo selettivo e mercificazione dell’immagine corporea.

Noemi Balata nasce a L’Aquila nel 1994, in un contesto culturale che già funge per lei da stimolo per la creazione di un legame profondo con il teatro e le arti visive. Sin da piccola, infatti, mostra particolare predilezione per le materie umanistiche, come Arte e Immagine, e comincia a coltivare la passione – all’inizio solo da giovanissima spettatrice – per gli spettacoli di teatro di figura organizzati dal Teatro Stabile d’Abruzzo in occasione di eventi didattici dedicati alle scuole primarie. Crescendo, lei manifesta abilità nel disegno e nella sperimentazione della pittura ad olio e ad acquerelli, attività che in seguito, nel primo periodo dell’età adulta, la condurranno alla scelta di frequentare le Accademie di Belle Arti di L’Aquila e Bologna, presso le quali acquisisce le competenze necessarie ad una conclusione degli studi con ottimi risultati. Dal 2019 Noemi è impegnata nella pratica artistica legata ai suoi ‘Corpi Celesti’, creature metamorfiche inanimate, talvolta umane, talvolta amorfe e fantasiose, mantenendo un animo coquette che tiene vivo l’interesse per tutto ciò che è fantastico ed esula dall’umana comprensione. Nel 2024 Noemi inizia gli studi presso la scuola di alta formazione professionale nelle arti sceniche, La Factory di Gabriele Cirilli, dove l’esercizio delle arti performative assume un ruolo centrale per la crescita umana e professionale.
Entra
in dialogo
con noi
Siamo sempre alla ricerca di nuove connessioni, idee e collaborazioni. Se vuoi proporre un progetto, ricevere informazioni sulle nostre attività o semplicemente condividere una riflessione, scrivici.